Ho appena acceso la radio, passano un pezzo che fa così:
“Lampioni e portici, è andata così, piccola istrice dagli occhi bui…” mi ha ricordato te, così ho deciso di scriverti due anni dopo la tua lettera d’addio, che ho letto e riletto mille, un milione o forse un miliardo di volte. Almeno.
Sono sveglio dalle sette di stamattina, guardo fuori dalla finestra attraverso le fessure della persiana, il cielo oggi è grigio e piove forte sulla città, è così insolito vederla con questa luce cupa. I fari rossi degli stop posteriori delle auto riflettono la loro luce sull’asfalto nero bagnato creando delle sfumature color rubino.
Te ne sei andata via, come dici tu “via da noi”, per mesi sono rimasto qui ad aspettare impazientemente il suono spiacevole della sveglia sperando fosse tutto un sogno, un po’ come il tuo, quello in cui fuggivi dal branco di pesci e ti rifugiavi dentro quell’anemone, così diversa da te, ma allo stesso tempo complementare.
Qualche giorno fa ho sentito alla TV che molto spesso le persone che vincono grossi premi alla lotteria, nel giro di qualche tempo finiscono a diventare più povere rispetto a quando hanno vinto il premio.
Ogni giorno mi arrendo a vivere dentro una bolla di apatia in cui la vita attorno a me va avanti, ma dentro non succede niente e l’ossigeno presente è lo stretto indispensabile per la mia sopravvivenza, non posso più condividerlo con altre persone, così come facevo con te. Ogni giorno mi impoverisco, un pezzetto di te vola via. Continuo a rivederti nei nostri luoghi, quelli che ci hanno visto protagonisti illuminati dall’occhio di bue delle nostre vite. Sento che è arrivato il momento di riprendersi.
Il pezzo alla radio continua a suonare “Nella città che ha il cuore di un istrice ti cercherò in un traffico di anime…”, sembra scritto per me, ti rivedo nelle facce dei passanti inconsapevoli che mi ritrovo davanti, le tue espressioni e il tuo sorriso riecheggiano nei visi altrui confondendomi. Ed ecco il mio cuore stretto attorno a una morsa ogni qualvolta mi accorgo dopo qualche secondo che non è la mia Kate, ma solo una brutta copia.
Inizio a dimenticare i tratti del viso, il colore dei tuoi occhi e l’odore della tua pelle, non ho intenzione di continuare a perdere brandelli di te giorno dopo giorno.
Il fumo di una Marlboro rossa mi fa compagnia mentre ti scrivo, ho appena salutato nonna e chiuso la valigia, quella grande, quella per i lunghi viaggi, stringo tra le mie mani il biglietto per Londra, non so se strapparlo o venire a cercarti ovunque tu sia. Sei sempre lì, l’occasione della vita, quella che non si spreca. Tu, il premio milionario della mia personalissima lotteria.
A presto.
Will
Gennaio 2013
Fine.
Un ringraziamento speciale a tutti i miei lettori, amici e fans che mi hanno supportato e dato la forza di continuare questo progetto nato dal nulla e cresciuto giorno dopo giorno grazie a loro.
Spero sia stato un racconto piacevole, è stato bello condividere con voi questa avventura. Una menzione speciale andrebbe fatta per tutti i personaggi presenti nel romanzo, in particolar modo a William&Kate. Mi mancherete.
Un ultimo ringraziamento va fatto anche alle/alla persone/a che hanno ispirato le varie vicende contenute nel blogmanzo.
Un Abbraccio grande.
P.S. Se vi va PUBBLICIZZATE questo racconto ai vostri amici e non, scrivetemi e aggiungete su Facebook ====> https://www.facebook.com/champagnekebab
Manu
Lampioni e portici
è andata così
piccola istrice
dagli occhi bui
Quel bacio alcolico
rossetto e guai
è stato facile
e non lo è stato mai
Chi ci ricorderà
chi ti farà ridere
per chi ti smarrirai
chi userà lo sguardo tuo
chi lo fa al posto mio
io dove sarò?
Tra il fiume e i portici
già buio alle sei
cuore selvatico
quanti anni hai
“non dirmi amore mai
ma incantami, dai
è così facile”
e non lo è stato mai
Chissà chi pungerai
chi ti farà piangere
chi ti addormenterà
chi userà lo sguardo tuo
chi lo fa al posto mio
io dove sarò?
Nella città che ha il cuore di un istrice
ti cercherò in un traffico di anime qui…
Chi ci ricorderà
chi ti farà ridere
per chi ti smarrirai
chi userà lo sguardo tuo
chi lo fa al posto mio
io dove sarò?